TITOLO: Cercami
AUTORE: André Aciman
EDIZIONE: Guanda
PAGINE: 278
VERSIONE LETTA: cartacea
VALUTAZIONE IN DECIMI: 2
Penserete che sono una persona crudele. Penserete che stia esagerando. Penserete che non capisco nulla.
Può essere.
Ma vi racconto com'è andata.
Attenzione spoiler su entrambi i libri.
Era una normale giornata lavorativa, quando mi prendo una piccola pausa. Mi metto per inerzia a sbirciare instagram e vedo la notizia: il giorno prima (28/10) è uscito il sequel di Call Me By Your Name, il mio libro del 2018. Un libro che come sapete ho amato, ho letto e riletto, ho visto il film, ho ascoltato l'audiolibro, ho comprato la colonna sonora. Insomma, uno dei miei libri preferiti.
Un libro che, come chi l'ha letto saprà, ha una fine. Una fine che può non piacere a tutti (a me sì), ma una fine. Il racconto dell'estate dei diciassette anni di Elio si conclude con un salto temporale di vent'anni.
Poi, qualche settimana fa, vengo a sapere del sequel. Ho letto la notizia distrattamente, sotto choc. Non avevo capito che era praticamente in stampa. Quindi quando ho letto che era in libreria per poco non ci rimanevo secca. Appena uscita da lavoro, sono andata a "controllare".
Che ne so, magari era uno scherzo ben architettato.
No. Niente scherzi.
L'ho preso, ho guardato la copertina in cerca di un senso di vergogna (che non ho trovato) o di scuse (nemmeno), l'ho girato, ho letto il retro e ho deciso di fare una cosa che non ho mai fatto.
Sono scesa al piano inferiore, dove so che ci sono delle poltrone per i clienti e mentre scendevo ho preso una decisione: se le poltrone fossero state occupate (e di solito lo sono), me ne sarei andata con il libro, altrimenti mi sarei seduta e l'avrei letto.
Delle due, una era libera.
Mi sono seduta.
L'ho letto.
Ho avuto un mancamento quasi fisico.
Allora, piccola premessa: quello che penso di qualsiasi libro (in particolare di quelli che mi piacciono) è che se uno nasce figlio unico, non deve per forza avere un fratellastro dopo anni.
CMBYN è nato più di dieci anni fa e ovviamente era un prodotto finito. Un prodotto stupendo. Solo perché ora c'è stato il boom e tutto lo hanno amato (anche solo grazie al film, nella maggioranza dei casi) non è che devi riesumarlo e cercare di farci altri soldi sopra.
Porcomondo.
Veniamo al libro in sé. E' scritto bene? Certo, ci mancherebbe. La storia è piacevole? A tratti sì. Allora qual è il problema? Il problema è che le riesumazioni non riportano mai in vita l'originale. Quello che voglio dire è che se avesse scritto questo libro con altri nomi, altri luoghi e senza riferimenti al suo altro figlio, nessuno avrebbe potuto dire nulla. Neppure io. Anzi, a lasciare al lettore il compito di sovrapporre le due storie ci avrebbe guadagnato di più. In dignità, se non altro.
Ma, se ancora tutto questo non bastasse, ecco che arrivano le discordanze: quello che viene raccontato in questo sequel si scontra violentemente con l'ultimo capitolo di CMBYN. Ovviamente per esigenze di trama, le cose sono diverse da come ci sono state raccontate.
ALLORA NON LE RI-RACCONTARE!!!
Ok, scusate lo sfogo...mi sono lasciata andare.
Avrebbe dovuto lasciare in pace Elio e Oliver. Loro avevano già avuto tutto quello che potevano avere. Non avrebbero potuto avere un'altra occasione, perché nessuno dei due sarebbe stato in grado di chiederla! Non sarebbe stato coerente con il loro carattere e con la loro storia...che era perfetta così, un primo amore da matti, che rimane addosso una vita, ma che non può essere vissuto per svariati motivi. E VA BENE COSì! Non bisogna cercare di forzare le cose.
Se fosse stato destino che Elio e Oliver sarebbero dovuti finire insieme, l'avrebbero fatto nel primo memoir. Più di dieci anni fa!
Ripeto: non si riesumano cadaveri di dieci anni solo perché il pubblico li ha appena iniziati ad apprezzare.
So benissimo che questa mia opinione sarà impopolare e che tutti diranno che era giusto farli finire insieme, ma a me non è mai fregato nulla di quello che pensa la maggioranza.
Sarebbe stato bello se fossero finiti insieme? Certo! Ma non è successo, per cui facciamocene una ragione. L'autore per primo (visto che l'ha scritto lui).
Anarchic Rain
Nessun commento:
Posta un commento