TITOLO: Parlarne tra amici
AUTORE: Sally Rooney
EDIZIONE: Einaudi
PAGINE: 304
VERSIONE LETTA: kindle
VALUTAZIONE IN DECIMI: 4 e mezzo
Ecco un altro esempio di come una scrittura tutto sommato scorrevole e corretta non fa di un libro per forza un buon prodotto.
L'autrice, nonostante sia abbastanza giovane (classe '91), scrive bene ma non è lesbica. E il problema è tutto lì. Non ho capito, alla fine del libro, se voleva scrivere una storia di confusione sessuale, di crescita sessuale o di identificazione sessuale. Non ha scritto nessuno dei tre. Semplicemente, la protagonista, Frances, molto legata alla sua amica di sempre, con cui ha avuto una relazione al liceo, a un certo punto inizia una relazione con un uomo sposato. Poi finisce e lei torna dalla sua amica. Ma poi lui torna. Insomma, qua non si tratta di confusione. Si tratta di una ragazza di ventuno anni che non vuole stare da sola, nonostante tutte le sue pose, e che non ama nessuno dei due, ma solo se stessa.
Sono troppo dura?
Quello che voglio dire è che se vuoi scrivere di una relazione omosessuale non devi infarcirla con un'altra eterosessuale, solo per renderla fruibile a tutti. E se vuoi scrivere di una relazione eterosessuale non devi infarcirla con un'altra omosessuale, solo per seguire la moda del momento o per creare qualcosa di "alternativo". Non è alternativo. E' sciocco. O forse infantile.
O forse non mi ricordo io com'ero a ventuno anni.
Tra l'altro la protagonista, questa aspirante poetessa/scrittrice in una Dublino che avrei gradito vedere di più tra le righe, mi pare la classica tipa che lascia le cose a metà. Ogni tanto si ferisce (le braccia soprattutto), senza che questo significhi molto nell'economia del libro; scopre di avere l'endometriosi, ma non si risolve a dirlo a qualcuno (salvo nelle pagine finali) o a prendere provvedimenti (i medici le hanno suggerito la chirurgia); ha un rapporto a metà con Bobbi, la sua amica, e con Nick, il suo amante; madre e padre non pervenuti (stanno sullo sfondo, danno soldi). Insomma una persona inconcludente che non posso ammirare né in cui posso rispecchiarmi (spero).
Alla fine questo libro mi è sembrato una storia "appesa", senza capo né coda, solo abbozzata. Le critiche entusiaste mi avevano quasi fuorviato, sono stata poco furba a farmi convincere.
Ma non mi ha portato via molto tempo, quindi va bene.
Leggere questo libro? Mah, non saprei a chi consigliarlo, onestamente. Se vi va, leggetelo, ma non prendetelo sul serio, per carità.
Anarchic Rain
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