Di solito non compro libri scritti da cantanti, perché sono convinta che se uno scrive canzoni è perché riesce ad esprimersi meglio in quella forma, e viceversa, chi è scrittore non può improvvisarsi cantante perché sono due arti completamente diverse. Poi ovviamente, c'è chi ha talento in entrambe. Jim Morrison era un cantante e un poeta...ma la poesia è diversa, una canzone di per sé è una poesia, quindi la differenza di espressione non è poi così grande.
Ma un romanzo o un racconto sono strutturalmente differenti da una canzone.
Comunque questo artista (francese) mi ha fregata perché non sapevo che fosse un cantante... Ho comprato il primo titolo, La meccanica del cuore, perché avevo voglia di favole. E devo ammettere che sono rimasta a bocca aperta quando l'ho letto. Divertente, dolce, ironico, delicato, triste, commovente, allegro, romantico. Si, tutto questo e anche di più. E' la storia del bambino con un orologio al posto del cuore, che ogni minimo cambiamento può far saltare, ma che si innamora e decide di fregarsene del suo cuore malandato. Davvero una grandissima metafora di quello che succede a ognuno di noi quando ci si innamora. Il cuore sembra andare a mille, scattiamo al minimo segnale del telefono (o del cellulare), balbettiamo parlando con lui/lei. Insomma, non sembriamo più in noi. L'innamoramento è poi lo stadio peggiore dell'amore, il primo, quello in cui ci sembra di dover dare il meglio.
Tra tutti gli aggettivi che ho usato prima, dolce è quello che pesa di più nella descrizione del libro. E' davvero impossibile non provare una tenerezza infinita per questo bimbo, poi uomo, che scopre a poco a poco l'amore e se ne frega del suo cuore strambo, tutto congegni e rotelline, che sembra stare insieme per un soffio.
Il messaggio è chiaro: meglio amare e morirne che non amare mai per timore e morire comunque (alla fine, stiamo tutti sotto allo stesso cielo). Non solo perché vivere senza emozioni è davvero povero e triste, ma soprattutto perché esplorando l'ignoto potremmo scoprire lati di noi stessi che non pensavamo di possedere.
Spinta dall'entusiasmo per questo racconto lungo, ho comprato anche il secondo, L'uomo delle nuvole, appunto. Mi dispiace un po' dirlo, ma il mio primo pensiero che un cantante dovrebbe fare quello e basta, con le dovute eccezioni, è stata confermata.
Un'altra favola, un'altra storia d'amore e di scoperta di sé. Fin qui, tutto ok. Ma la banalità e la pesantezza con cui stavolta procede la narrazione è davvero stato un brutto colpo per me: lo ammetto, mi aspettavo molto di più. La dottoressa-uccello, il colore rosso, la metamorfosi. In un certo senso era tutto "in potenza" ma non è stato raccontato al massimo delle sue potenzialità. L'inizio è molto carino, con il protagonista che, pur di provare per un solo attimo l'ebbrezza di volare, non esita a lanciarsi senza protezioni da qualsiasi rialzo gli capiti. Dopo l'ultima delle sue rovinose cadute, ormai ferito gravemente nel corpo e nello spirito, viene ricoverato in ospedale. E lì incontra l'amore. E l'amore gli darà la forza di realizzare il suo sogno più grande.
Secondo me, il secondo manca di sincerità. Insomma rispetto al primo l'ho sentito più forzato, meno genuino e, anche se non è lunghissimo, ho fatto fatica a finirlo.
In conclusione, se vi piace la dolcezza di una storia d'amore (senza banale lieto fine) vi consiglio assolutamente La meccanica del cuore. Per l'altro, non so, io non mi sento di consigliarvelo, ma se qualcuno la pensa diversamente, lo faccia ora (o taccia per sempre!).
Anarchic Rain
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